L'Ulivo
La pianta originaria da cui nasce l’attuale Ulivo (olea europea var. sativa)è l’Oleastro e i suoi primi ritrovamenti fossili risalgono a più di due millenni fa.
I musei archeologici di Egnazia (Fasano) e di Taranto ne danno larga testimonianza.
L’Oleastro cresce ancora ad arbusto e appartiene alla vegetazione della macchia mediterranea ed è presente anche come albero di bosco. L’Oleastro ha rami quadrangolari e spinosi, foglie piccole, allungate e dure. I suoi frutti di piccole dimensioni sono amari e danno poco olio.
L’Ulivo invece ha rami tondeggianti e senza spine, foglie lanceolate ed è ricco di frutti di vario calibro ad alto contenuto di olio.
In più di due millenni di evoluzione delle colture, il territorio di Egnazia è attualmente coltivato prevalentemente dalle specie Leccino, Coratina, Frantoio, Ogliarola Barese, Peranzana e Cima di Mola. Attualmente in questa parte della Puglia si contano più 10 milioni di piante.
La sua storia, mista tra verità e leggenda, vanta origini diverse: conosciuto da Assiri e Babilonesi, per gli Egizi fu introdotto come dono della dea Iside. Per i Greci fu Minerva a far spuntare la prima pianta di ulivo e gli Ebreiritenevamo che esistesse già dai tempi di Adamo. Qualunque sia stata la sua origine, l’ulivo ha sempre simboleggiato pace, fecondità, forza e purificazione.
Agli Ateniesi vincitori venivano offerti una corona di ulivo ed una ampolla di olio. I Romani intrecciavano i ramoscelli di ulivo per farne serti come quelli di alloro, per premiare i cittadini più meritevoli